[ART WORKERS ITALIA] is an informal, autonomous, and non-partisan group of contemporary art workers formed in response to the current crisis due to the COVID-19 pandemic.
[AWI] includes all figures who operate within public and private organisations and institutions for contemporary art – such as museums, foundations, cultural associations, universities, independent spaces, galleries – and/or those who carry out freelance work in collaboration with these organisations. Together, we have convened under [AWI] to communicate our demands with a single [INDEPENDENT VOICE].
We are [ART WORKERS]: artists, performers, curators, assistant curators, researchers, museum educators, art handlers, producers, lighting and sound technicians, registrars, videomakers, art critics, art writers, art historians, invigilators, couriers, gallery assistants, project managers, consultants, coordinators, conservators, graphic designers, illustrators, photographers, animators, studio assistants, communication and social media managers, and press office staff.
[ART WORKERS ITALIA]
The name [ART WORKERS ITALIA]1 underlines our [LOCAL AND TRANSNATIONAL] perspectives: our analysis of working conditions is informed by the international community of contemporary art workers, while our understanding of workers and their needs is rooted in the historical and political context of Italy, in dialogue with other initiatives supporting [PRECARIOUS CULTURAL WORK].
1. The reference to the historical Art Workers Coalition (1969) did not influence our decision to name ourselves Art Workers Italia, but is certainly part of the cultural references shared by the group.
[WHY WAS AWI FOUNDED?]
[ART WORKERS ITALIA] was founded in response to the social and economic [CRISIS] caused by the COVID-19 pandemic. For many of us, the crisis has resulted in the suspension and/or loss of jobs and projects. Furthermore, these selfsame employment arrangements have been the reason for exclusion, in most cases, from any form of social safety net or [PROTECTION]
La criticità della situazione, unitamente all’aumento della richiesta di contenuti digitali non retribuiti durante la quarantena da parte di enti pubblici e privati, ha fatto emergere con chiarezza alcune [PROBLEMATICHE STRUTTURALI] del settore.
Il nostro lavoro è prevalentemente contraddistinto da modalità contrattuali atipiche e intermittenti, e da una diffusa [PARCELLIZZAZIONE] e [DISCONTINUITÀ] dell’impiego che spesso degenera in [PRECARIATO]. La mancanza di enti di tutela specifici indebolisce altresì il nostro potere contrattuale e, unitamente a compensi spesso non adeguati agli orari e alla qualità del lavoro svolto, nonché al grado di formazione e all’esperienza richiesta, rende la nostra condizione lavorativa estremamente [VULNERABILE].
Questo accade in un settore in cui convivono meccanismi e standard propri dell’industria del lusso e salari poco al di sopra della soglia di povertà, intollerabili percentuali di [LAVORO SOMMERSO] e alti livelli di istruzione. È in tale scenario che si impongono forme di “retribuzione” alternative al compenso in denaro, legate alla visibilità, all’incremento dei nostri contatti e alla reputazione in vista di un futuro (ma incerto) posizionamento. Ne consegue l’affermazione di un [SISTEMA ELITARIO],4 un implicito incoraggiamento a regimi di [AUTO-SFRUTTAMENTO] e a dinamiche di competizione non favorevoli a un ambiente lavorativo sano e basato sul rispetto delle competenze, della formazione, dell’esperienza e della collaborazione.
4. Le possibilità di realizzarsi professionalmente nel settore dell'arte contemporanea sono spesso direttamente proporzionali al capitale di cui si può disporre in partenza. Abbiamo scelto di utilizzare il termine “elitario” anziché “classista” perché il capitale che costituisce il vantaggio originario può essere anche di natura sociale o culturale.
[COSA FA AWI]
[ART WORKERS ITALIA] accoglie e dà voce a [URGENZE E PROSPETTIVE MOLTEPLICI], attraverso modalità di ricerca [COLLABORATIVE E AUTOFORMATIVE], facendo massa critica e lottando per il diritto incomprimibile al riconoscimento del nostro stato di lavoratrici e lavoratori. Il gruppo è strutturato in differenti tavoli di lavoro, divisi per aree di indagine e di intervento, al fine di articolare proposte concrete sia nel contesto dell’emergenza in corso che nel lungo periodo.
L’attività di [AWI] è volta a definire, sviluppare e mettere a regime [STRUMENTI] di tipo etico, politico, giuridico e contrattuale. Nella fattispecie, gli ambiti di intervento riguardano: il rafforzamento e lo sviluppo di misure definitorie e di tutela; lo studio delle [SPECIFICITÀ] del settore no profit; la ricerca storica delle [LOTTE] di lavoratrici e lavoratori dell’arte in Italia; l’analisi comparata delle [BUONE PRATICHE] già sperimentate in altri paesi UE ed extra-UE; l’identificazione di e il coordinamento con le altre iniziative nazionali e internazionali sulla tutela del [LAVORO COGNITIVO].
[PRINCIPI ETICI DI AWI]
[ART WORKERS ITALIA] assume i principi di [INCLUSIVITÀ] e [SOSTENIBILITÀ] come presupposti fondamentali del proprio operato: non possiamo e non vogliamo prescindere dalla relazione solidale con tutti i lavoratori e le lavoratrici sottopagate e sfruttate. Operiamo altresì in direzione di un cambiamento profondo che metta a valore l’obiettivo di un [ORIZZONTE EGUALITARIO] per tutte le [SOGGETTIVITÀ MARGINALIZZATE] in rapporto al genere, all’etnia, alla classe sociale, alla disabilità, all’orientamento sessuale, alla religione, all’età, alla nazionalità. [AWI] non è un progetto artistico o curatoriale ed è caratterizzato da una vocazione collettiva e non autoriale.
[GLI OBIETTIVI DI AWI]
Il [RICONOSCIMENTO] delle specificità delle professioni che operano nell’arte contemporanea, la [REGOLAMENTAZIONE] dei rapporti di lavoro, la [REDISTRIBUZIONE] delle risorse, la riforma e il [RIPENSAMENTO] delle logiche dell’intero settore costituiscono la nostra imprescindibile prospettiva strategica, nel breve e nel lungo periodo.
In continuità con quanto è stato già intrapreso in passato, [ART WORKERS ITALIA] sta lavorando alacremente in dialogo con enti di ricerca, università, fondazioni e cooperative per: condurre [INDAGINI] finalizzate alla descrizione quantitativa e qualitativa della condizione delle figure professionali dell’arte contemporanea in Italia; avviare attività formative rivolte alle professioniste e ai professionisti del settore; elaborare un [CODICE DI CONDOTTA ETICO] specifico per il lavoro culturale, ma anche relativo alle operazioni finanziarie e di estrazione del valore ad esso legate.
[RICHIESTE RELATIVE ALL’EMERGENZA COVID-19]
In linea con le istanze già presentate da altre categorie sociali, [AWI] chiede al Governo Italiano:
• l’introduzione di forme di [SOSTEGNO ECONOMICO DI BASE] che siano congrue alla gravità della situazione;
• l’estensione delle misure già previste dal decreto “Cura Italia” a coloro che non godono ancora di alcun [AMMORTIZZATORE SOCIALE], condizione che interessa la maggior parte delle persone che operano nel settore in quanto soggette a contratti di lavoro intermittente, di prestazione occasionale o che difficilmente raggiungono il numero minimo di giornate contributive necessarie;
• la conferma degli stanziamenti previsti dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo a beneficio di progetti ed eventi la cui realizzazione era prevista per il 2020/2021 e, laddove necessario, la riallocazione per attività di ricerca e produzione, rivedendo i termini e le condizioni che potrebbero confliggere con la necessità di contenimento della pandemia;
• il riconoscimento di sgravi fiscali e contributivi quali la proroga del saldo 2019 dell’imposta dell’anno in corso, la sospensione dell’acconto contributi “Gestione Separata” per le forme di lavoro autonomo sia in regime forfettario che ordinario, la sospensione degli indici sintetici di affidabilità ISA, nonché la calmierazione degli affitti – tramite credito d’imposta – per associazioni no profit e i locali a destinazione produttiva – ad esempio gli [STUDI D’ARTISTA];
• la regolamentazione della politica dei [COMPENSI] relativa alla produzione di contenuti digitali e on-line.
[OBIETTIVI A LUNGO TERMINE]
Gli obiettivi a lungo termine su cui [AWI] lavorerà con enti e istituzioni riguardano diverse macro-aree legate alle tutele, all’istituzione di fondi speciali e al ripensamento del sistema dei bandi e della formazione artistica, agendo come un organismo in grado di connettere una costellazione di individui e associazioni, rappresentandone necessità e istanze nella [SFERA PUBBLICA]. Intendiamo nello specifico:
• elaborare una [CARTA DELLE PROFESSIONI] dell’arte contemporanea sul modello della Carta nazionale delle professioni museali;
• per quanto concerne il [LAVORO SUBORDINATO], individuare nella normativa vigente le criticità relative alle nostre posizioni contrattuali; mettere a punto forme più coerenti con le nostre modalità lavorative, nell’ottica di proporre una o più bozze per future tipologie di contratto nazionale adatte alle diverse casistiche;
• per quanto concerne il [LAVORO AUTONOMO], proporre la creazione di nuovi codici ATECO o la riformulazione di quelli già esistenti allo scopo di renderli più adeguati alle nostre specifiche professionalità e aprire alla possibilità di beneficiare di tutele come l’indennità di disoccupazione, i permessi per la malattia, la maternità e i congedi parentali;
• sviluppare delle proposte di [EQUA RETRIBUZIONE] per le prestazioni in cui sono coinvolti artisti, artiste e le altre figure professionali (attività espositive, performance, conferenze pubbliche, workshop, proiezioni, riproduzioni a uso commerciale / non commerciale, contributi per installazione e curatela di mostre) nonché promuoverne l’applicazione e il monitoraggio;
• chiedere l’adesione del governo italiano a raccomandazioni come lo Statuto sociale degli artisti - Risoluzione del Parlamento europeo del 7 giugno 2007 sullo statuto sociale degli artisti (2006/2249(INI)), e il loro [AGGIORNAMENTO] in una prospettiva consona alle attuali esigenze del settore;
• implementare le procedure d’accesso, a livello nazionale e regionale, ai [FONDI SPECIALI] europei dedicati alla produzione di progetti, all’acquisizione di opere, alla formazione artistica e alle altre prestazioni professionali di ricerca e sviluppo;
• suggerire la costituzione di un [FONDO PER GLI ARTISTI VISIVI] anche attraverso l’implementazione e la valorizzazione del già esistente Fondo per artisti dell’INPS PSMSAD;
• proporre una ristrutturazione del [SISTEMA DI BANDI E DEI PREMI] per rendere l’accesso ai finanziamenti più trasparente, inclusivo e aderente ai reali processi di produzione culturale, così come della normativa sulla formazione artistica in Italia. Subordinare la ricezione dei finanziamenti pubblici all’equa remunerazione degli artisti e dei professionisti dell’arte coinvolti nel progetto;
• proporre l'ampliamento della platea degli enti che possono accedere a forme di [MECENATISMO] – come l’Art Bonus – e delle attività che può sostenere, unitamente a ulteriori agevolazioni fiscali per le erogazioni liberali a sostegno dell’arte contemporanea;
• facilitare le forme di [SPONSORIZZAZIONE] in arte contemporanea colmando il gap informativo esistente fra possibili sponsor e sponsee;
• rafforzare le azioni intese a promuovere la [FORMAZIONE] professionale degli artisti, la [RICERCA ARTISTICA] e il ruolo dell’educazione all’arte contemporanea nel sistema formativo italiano.
[CONCLUSIONE]
Le lavoratrici e i lavoratori dell’arte contemporanea sono presenti in maniera capillare e stratificata a tutti i livelli della produzione culturale nazionale e internazionale, con un impatto significativo sulla [COESIONE SOCIALE], la crescita intellettuale e civica delle [COMUNITÀ] e con importanti ricadute economiche sui territori.
Con questo manifesto5 [AWI] compie un primo fondamentale passo per uscire da una condizione di [INVISIBILITÀ] ingiustificata e inaccettabile, nella direzione di un pieno riconoscimento civile e politico delle specificità e del ruolo fondamentale svolto dalle professioniste e dai professionisti dell’arte contemporanea all’interno delle dinamiche locali e globali della produzione culturale.
5. Il manifesto programmatico con cui AWI ha deciso di presentare pubblicamente i propri principi e obiettivi è da considerarsi strumento esclusivamente politico. Tale manifesto è infatti un’emanazione diretta dello spirito di urgenza che sta alla base della formazione spontanea del gruppo e costituisce il miglior modo per veicolarla in diversi contesti pubblici come, ad esempio, il corteo virtuale indetto in occasione del Primo Maggio Cittadino di Torino del 2020, in occasione del quale è stata annunciata per la prima volta pubblicamente la fondazione di AWI.
Italia, 1º maggio 2020
[ART WORKERS ITALIA]
[ART WORKERS ITALIA] is an informal, autonomous, and non-partisan group of contemporary art workers formed in response to the current crisis due to the COVID-19 pandemic.
[AWI] includes all figures who operate within public and private organisations and institutions for contemporary art – such as museums, foundations, cultural associations, universities, independent spaces, galleries – and/or those who carry out freelance work in collaboration with these organisations. Together, we have convened under [AWI] to communicate our demands with a single [INDEPENDENT VOICE].
We are [ART WORKERS]: artists, performers, curators, assistant curators, researchers, museum educators, art handlers, producers, lighting and sound technicians, registrars, videomakers, art critics, art writers, art historians, invigilators, couriers, gallery assistants, project managers, consultants, coordinators, conservators, graphic designers, illustrators, photographers, animators, studio assistants, communication and social media managers, and press office staff.
[ART WORKERS ITALIA]
The name [ART WORKERS ITALIA]1 underlines our [LOCAL AND TRANSNATIONAL] perspectives: our analysis of working conditions is informed by the international community of contemporary art workers, while our understanding of workers and their needs is rooted in the historical and political context of Italy, in dialogue with other initiatives supporting [PRECARIOUS CULTURAL WORK].
1. The reference to the historical Art Workers Coalition (1969) did not influence our decision to name ourselves Art Workers Italia, but is certainly part of the cultural references shared by the group.
[WHY WAS AWI FOUNDED?]
[ART WORKERS ITALIA] was founded in response to the social and economic [CRISIS] caused by the COVID-19 pandemic. For many of us, the crisis has resulted in the suspension and/or loss of jobs and projects. Furthermore, these selfsame employment arrangements have been the reason for exclusion, in most cases, from any form of social safety net or [PROTECTION]
La criticità della situazione, unitamente all’aumento della richiesta di contenuti digitali non retribuiti durante la quarantena da parte di enti pubblici e privati, ha fatto emergere con chiarezza alcune [PROBLEMATICHE STRUTTURALI] del settore.
Il nostro lavoro è prevalentemente contraddistinto da modalità contrattuali atipiche e intermittenti, e da una diffusa [PARCELLIZZAZIONE] e [DISCONTINUITÀ] dell’impiego che spesso degenera in [PRECARIATO]. La mancanza di enti di tutela specifici indebolisce altresì il nostro potere contrattuale e, unitamente a compensi spesso non adeguati agli orari e alla qualità del lavoro svolto, nonché al grado di formazione e all’esperienza richiesta, rende la nostra condizione lavorativa estremamente [VULNERABILE].
Questo accade in un settore in cui convivono meccanismi e standard propri dell’industria del lusso e salari poco al di sopra della soglia di povertà, intollerabili percentuali di [LAVORO SOMMERSO] e alti livelli di istruzione. È in tale scenario che si impongono forme di “retribuzione” alternative al compenso in denaro, legate alla visibilità, all’incremento dei nostri contatti e alla reputazione in vista di un futuro (ma incerto) posizionamento. Ne consegue l’affermazione di un [SISTEMA ELITARIO],4 un implicito incoraggiamento a regimi di [AUTO-SFRUTTAMENTO] e a dinamiche di competizione non favorevoli a un ambiente lavorativo sano e basato sul rispetto delle competenze, della formazione, dell’esperienza e della collaborazione.
4. Le possibilità di realizzarsi professionalmente nel settore dell'arte contemporanea sono spesso direttamente proporzionali al capitale di cui si può disporre in partenza. Abbiamo scelto di utilizzare il termine “elitario” anziché “classista” perché il capitale che costituisce il vantaggio originario può essere anche di natura sociale o culturale.
[COSA FA AWI]
[ART WORKERS ITALIA] accoglie e dà voce a [URGENZE E PROSPETTIVE MOLTEPLICI], attraverso modalità di ricerca [COLLABORATIVE E AUTOFORMATIVE], facendo massa critica e lottando per il diritto incomprimibile al riconoscimento del nostro stato di lavoratrici e lavoratori. Il gruppo è strutturato in differenti tavoli di lavoro, divisi per aree di indagine e di intervento, al fine di articolare proposte concrete sia nel contesto dell’emergenza in corso che nel lungo periodo.
L’attività di [AWI] è volta a definire, sviluppare e mettere a regime [STRUMENTI] di tipo etico, politico, giuridico e contrattuale. Nella fattispecie, gli ambiti di intervento riguardano: il rafforzamento e lo sviluppo di misure definitorie e di tutela; lo studio delle [SPECIFICITÀ] del settore no profit; la ricerca storica delle [LOTTE] di lavoratrici e lavoratori dell’arte in Italia; l’analisi comparata delle [BUONE PRATICHE] già sperimentate in altri paesi UE ed extra-UE; l’identificazione di e il coordinamento con le altre iniziative nazionali e internazionali sulla tutela del [LAVORO COGNITIVO].
[PRINCIPI ETICI DI AWI]
[ART WORKERS ITALIA] assume i principi di [INCLUSIVITÀ] e [SOSTENIBILITÀ] come presupposti fondamentali del proprio operato: non possiamo e non vogliamo prescindere dalla relazione solidale con tutti i lavoratori e le lavoratrici sottopagate e sfruttate. Operiamo altresì in direzione di un cambiamento profondo che metta a valore l’obiettivo di un [ORIZZONTE EGUALITARIO] per tutte le [SOGGETTIVITÀ MARGINALIZZATE] in rapporto al genere, all’etnia, alla classe sociale, alla disabilità, all’orientamento sessuale, alla religione, all’età, alla nazionalità. [AWI] non è un progetto artistico o curatoriale ed è caratterizzato da una vocazione collettiva e non autoriale.
[GLI OBIETTIVI DI AWI]
Il [RICONOSCIMENTO] delle specificità delle professioni che operano nell’arte contemporanea, la [REGOLAMENTAZIONE] dei rapporti di lavoro, la [REDISTRIBUZIONE] delle risorse, la riforma e il [RIPENSAMENTO] delle logiche dell’intero settore costituiscono la nostra imprescindibile prospettiva strategica, nel breve e nel lungo periodo.
In continuità con quanto è stato già intrapreso in passato, [ART WORKERS ITALIA] sta lavorando alacremente in dialogo con enti di ricerca, università, fondazioni e cooperative per: condurre [INDAGINI] finalizzate alla descrizione quantitativa e qualitativa della condizione delle figure professionali dell’arte contemporanea in Italia; avviare attività formative rivolte alle professioniste e ai professionisti del settore; elaborare un [CODICE DI CONDOTTA ETICO] specifico per il lavoro culturale, ma anche relativo alle operazioni finanziarie e di estrazione del valore ad esso legate.
[RICHIESTE RELATIVE ALL’EMERGENZA COVID-19]
In linea con le istanze già presentate da altre categorie sociali, [AWI] chiede al Governo Italiano:
• l’introduzione di forme di [SOSTEGNO ECONOMICO DI BASE] che siano congrue alla gravità della situazione;
• l’estensione delle misure già previste dal decreto “Cura Italia” a coloro che non godono ancora di alcun [AMMORTIZZATORE SOCIALE], condizione che interessa la maggior parte delle persone che operano nel settore in quanto soggette a contratti di lavoro intermittente, di prestazione occasionale o che difficilmente raggiungono il numero minimo di giornate contributive necessarie;
• la conferma degli stanziamenti previsti dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo a beneficio di progetti ed eventi la cui realizzazione era prevista per il 2020/2021 e, laddove necessario, la riallocazione per attività di ricerca e produzione, rivedendo i termini e le condizioni che potrebbero confliggere con la necessità di contenimento della pandemia;
• il riconoscimento di sgravi fiscali e contributivi quali la proroga del saldo 2019 dell’imposta dell’anno in corso, la sospensione dell’acconto contributi “Gestione Separata” per le forme di lavoro autonomo sia in regime forfettario che ordinario, la sospensione degli indici sintetici di affidabilità ISA, nonché la calmierazione degli affitti – tramite credito d’imposta – per associazioni no profit e i locali a destinazione produttiva – ad esempio gli [STUDI D’ARTISTA];
• la regolamentazione della politica dei [COMPENSI] relativa alla produzione di contenuti digitali e on-line.
[OBIETTIVI A LUNGO TERMINE]
Gli obiettivi a lungo termine su cui [AWI] lavorerà con enti e istituzioni riguardano diverse macro-aree legate alle tutele, all’istituzione di fondi speciali e al ripensamento del sistema dei bandi e della formazione artistica, agendo come un organismo in grado di connettere una costellazione di individui e associazioni, rappresentandone necessità e istanze nella [SFERA PUBBLICA]. Intendiamo nello specifico:
• elaborare una [CARTA DELLE PROFESSIONI] dell’arte contemporanea sul modello della Carta nazionale delle professioni museali;
• per quanto concerne il [LAVORO SUBORDINATO], individuare nella normativa vigente le criticità relative alle nostre posizioni contrattuali; mettere a punto forme più coerenti con le nostre modalità lavorative, nell’ottica di proporre una o più bozze per future tipologie di contratto nazionale adatte alle diverse casistiche;
• per quanto concerne il [LAVORO AUTONOMO], proporre la creazione di nuovi codici ATECO o la riformulazione di quelli già esistenti allo scopo di renderli più adeguati alle nostre specifiche professionalità e aprire alla possibilità di beneficiare di tutele come l’indennità di disoccupazione, i permessi per la malattia, la maternità e i congedi parentali;
• sviluppare delle proposte di [EQUA RETRIBUZIONE] per le prestazioni in cui sono coinvolti artisti, artiste e le altre figure professionali (attività espositive, performance, conferenze pubbliche, workshop, proiezioni, riproduzioni a uso commerciale / non commerciale, contributi per installazione e curatela di mostre) nonché promuoverne l’applicazione e il monitoraggio;
• chiedere l’adesione del governo italiano a raccomandazioni come lo Statuto sociale degli artisti - Risoluzione del Parlamento europeo del 7 giugno 2007 sullo statuto sociale degli artisti (2006/2249(INI)), e il loro [AGGIORNAMENTO] in una prospettiva consona alle attuali esigenze del settore;
• implementare le procedure d’accesso, a livello nazionale e regionale, ai [FONDI SPECIALI] europei dedicati alla produzione di progetti, all’acquisizione di opere, alla formazione artistica e alle altre prestazioni professionali di ricerca e sviluppo;
• suggerire la costituzione di un [FONDO PER GLI ARTISTI VISIVI] anche attraverso l’implementazione e la valorizzazione del già esistente Fondo per artisti dell’INPS PSMSAD;
• proporre una ristrutturazione del [SISTEMA DI BANDI E DEI PREMI] per rendere l’accesso ai finanziamenti più trasparente, inclusivo e aderente ai reali processi di produzione culturale, così come della normativa sulla formazione artistica in Italia. Subordinare la ricezione dei finanziamenti pubblici all’equa remunerazione degli artisti e dei professionisti dell’arte coinvolti nel progetto;
• proporre l'ampliamento della platea degli enti che possono accedere a forme di [MECENATISMO] – come l’Art Bonus – e delle attività che può sostenere, unitamente a ulteriori agevolazioni fiscali per le erogazioni liberali a sostegno dell’arte contemporanea;
• facilitare le forme di [SPONSORIZZAZIONE] in arte contemporanea colmando il gap informativo esistente fra possibili sponsor e sponsee;
• rafforzare le azioni intese a promuovere la [FORMAZIONE] professionale degli artisti, la [RICERCA ARTISTICA] e il ruolo dell’educazione all’arte contemporanea nel sistema formativo italiano.
[CONCLUSIONE]
Le lavoratrici e i lavoratori dell’arte contemporanea sono presenti in maniera capillare e stratificata a tutti i livelli della produzione culturale nazionale e internazionale, con un impatto significativo sulla [COESIONE SOCIALE], la crescita intellettuale e civica delle [COMUNITÀ] e con importanti ricadute economiche sui territori.
Con questo manifesto5 [AWI] compie un primo fondamentale passo per uscire da una condizione di [INVISIBILITÀ] ingiustificata e inaccettabile, nella direzione di un pieno riconoscimento civile e politico delle specificità e del ruolo fondamentale svolto dalle professioniste e dai professionisti dell’arte contemporanea all’interno delle dinamiche locali e globali della produzione culturale.
5. Il manifesto programmatico con cui AWI ha deciso di presentare pubblicamente i propri principi e obiettivi è da considerarsi strumento esclusivamente politico. Tale manifesto è infatti un’emanazione diretta dello spirito di urgenza che sta alla base della formazione spontanea del gruppo e costituisce il miglior modo per veicolarla in diversi contesti pubblici come, ad esempio, il corteo virtuale indetto in occasione del Primo Maggio Cittadino di Torino del 2020, in occasione del quale è stata annunciata per la prima volta pubblicamente la fondazione di AWI.
Italia, 1º maggio 2020
[ART WORKERS ITALIA]